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Nel deserto

Categories: Compagni di volo,Rubriche

Siamo entrati in Quaresima. Quaranta giorni di cammino. Quaranta per ricordare gli anni che Israele passò nel deserto. Quaranta per ricordare i quaranta giorni di Gesù nel deserto. Deserto. Sempre deserto.

Ma questo deserto cos’è?

Alle elementari, tanti anni fa, ho letto Il Piccolo Principe di Exupery e sentivo come certe frasi spiegassero anche concetti difficili per la mia mente di bambina. Per esempio, questo passo: “Quando ero piccolo abitavo in una casa antica, e la leggenda raccontava che c’era un tesoro nascosto. Naturalmente nessuno ha mai potuto scoprirlo, nè forse l’ha mai cercato. Eppure incantava tutta la casa. La mia casa nascondeva un segreto nel fondo del suo cuore…”. E ancora: “Ciò che rende bello il deserto, disse il piccolo principe, è che da qualche parte nasconde un pozzo. É come dire che in ogni uomo, anche nel più cattivo, in fondo al cuore un briciolo di bontà… É bello pensare sia così…”. Quello che capivo io con i miei pochi anni, oltre ad immaginare dune di sabbia e palme e oasi e cammelli, è che nel posto più buio può esserci una luce, una pozza d’acqua, magari anche molto nascosta, magari da cercare con attenzione, e per questo molto più preziosa.

Intorno a noi può esserci il buio e l’oscurità, e tuttavia vediamo una luce: una piccola fiamma, minuscola, che è più forte del buio. Cristo ha vinto la morte – Egli vive – e la fede in Lui penetra come una piccola luce tutto ciò che è buio e minaccioso. Chi crede in Gesù, certamente non vede sempre soltanto il sole nella vita, quasi che gli possano essere risparmiate sofferenze e difficoltà, ma c’è sempre una luce chiara che gli indica una via, la via che conduce alla vita in abbondanza (cfr Gv 10,10). Gli occhi di chi crede in Cristo scorgono anche nella notte più buia una luce e vedono già il chiarore di un nuovo giorno. (BENEDETTO XVI)

Si dice che nel deserto, o si crede in Dio, o si diventa pazzi.

Gesù dice: “Chiunque berrà dell’acqua che io darò non avrà più sete” (Gv 4,14). Gesù ha aperto per noi un pozzo nel deserto.

Papa Francesco nell’Angelus del 22 febbraio 2015 ricordava: mentre attraversiamo il “deserto” quaresimale, noi teniamo lo sguardo rivolto alla Pasqua, che è la vittoria definitiva di Gesù contro il Maligno, contro il peccato e contro la morte. Ecco allora il significato di questa prima domenica di Quaresima: rimetterci decisamente sulla strada di Gesù, la strada che conduce alla vita.

E questa strada di Gesù passa attraverso il deserto. Il deserto è il luogo dove si può ascoltare la voce di Dio e la voce del tentatore. Nel rumore, nella confusione questo non si può fare; si sentono solo le voci superficiali. Invece nel deserto possiamo scendere in profondità, dove si gioca veramente il nostro destino, la vita o la morte. E come sentiamo la voce di Dio? La sentiamo nella sua Parola.. E qui vorrei ritornare sul mio consiglio di leggere ogni giorno il Vangelo: ogni giorno leggere il Vangelo, meditarlo, un pochettino, dieci minuti; e portarlo anche sempre con noi: in tasca, nella borsa… Ma tenere il Vangelo a portata di mano. Il deserto quaresimale ci aiuta a dire no alla mondanità, agli “idoli”, ci aiuta a fare scelte coraggiose conformi al Vangelo e a rafforzare la solidarietà con i fratelli.

Allora entriamo nel deserto senza paura, perché non siamo soli: siamo con Gesù, con il Padre e con lo Spirito Santo … La Vergine Santa, modello di docilità allo Spirito, ci aiuti a lasciarci condurre da Lui, che vuole fare di ciascuno di noi una “nuova creatura.

Allora questo deserto cos’è? Il deserto è il momento della solitudine in cui si realizza l’incontro con Dio.

In questi giorni ho ascoltato e riascoltato il Magnificat cantato da Mina nella versione di Mons. Frisina e ogni volta che lo sentivo mi commuovevo. Ho voluto lasciarvi una traccia per farlo ascoltare anche a voi. Ho un legame particolare con il Magnificat perché è collegato a momenti molto importanti della mia vita. Quando mia figlia era appena nata e io soffrivo per un brutto parto cantare il Magnificat calmava sia lei che me. Nella versione di Mina la sua voce è come sempre molto riconoscibile e si avverte la profondità di timbro di una donna adulta. Il fatto che fosse una voce matura a cantare e non quella di una ragazza come era Maria non mi ha disturbato, ma anzi mi ha colpito ancora di più. Immaginavo infatti la Madonna da “grande”, quasi anziana, occupata nelle sue faccende, fra le altre donne, o nel silenzio della notte, nel nascondimento dei suoi ultimi anni, nel suo essere una donna vedova e senza figli in una società difficile, in una casa che l’aveva accolta come madre, ma che non era la sua, che nella sua anima ricordava questa sua preghiera, quel momento, quell’incontro, la sua vita, e la custodiva e la ripeteva con sempre nuova consapevolezza. Con rinnovata adesione.  Anche dopo anni. Anche dopo che il Figlio era andato via. Anche dopo la Croce.

L’anima mia magnifica il Signore perché ha guardato l’umiltà della Sua serva.

Deserto. Noi parliamo di deserto ma sappiamo bene che quello che attraversiamo non è un deserto duro, arido, come quello che affrontò Cristo. Noi abbiamo un pozzo segreto, un’oasi ad accoglierci, noi in questi quaranta giorni abbiamo avuto ed avremo sempre il conforto del Suo Corpo e Sangue nell’Eucaristia a sostenerci, a confortarci. In ogni Santa Messa riceviamo un dono, rendiamocene conto, non diamo per scontata la Sua presenza.

Noi camminiamo nel deserto, ma sappiamo che alla fine la meta è sicura, non ci perderemo, alla fine esulteremo nella Croce. Alla fine risorgeremo con Lui. Falso deserto è il nostro. È un deserto che sappiamo nascondere la Vita.

Magnifichiamo il Signore che ci attende.

One Response to "Nel deserto"

  1. Anna Posted on 16 febbraio 2018 at 21:12

    Ognuno di noi percorre il proprio deserto è importante percorrerlo solo così ci di rende conto della strada da percorrere per correre verso Dio
    Sarebbe ancora più bello andare fra le braccia del Signore direttamente senza nessun deserto ma siamo umani e a volte un deserto non fa altro che farci rendere conto che l unica salvezza e Dio e solo in lui dobbiamo confidare

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