Bisogna distinguere tra perdono e riconciliazione: il primo è un atteggiamento interiore da ricercare e chiedere al Signore come una grazia; la seconda dipende anche dall’altra parte, come dice San Paolo: “State in pace con tutti per quanto dipende da voi” (Rm 12, 18).

Dunque, prima il perdono, poi, dove possibile, la riconciliazione: il perdono guarisce di tutto noi stessi, ci libera dalle catene dell’odio, del rancore, anche se qualche ferita c’è sempre e ogni tanto si apre.

Perdonare è terapeutico, perché ci consente di crescere e nello specifico, tre sono i cambiamenti nelle motivazioni che sembrano avvenire quando si perdona qualcuno:

• aumenta la motivazione ad agire in un modo che beneficia colui che ci ha offeso o la relazione con tale persona;
• si abbassa la motivazione di rivalersi nei confronti di colui che ha commesso il torto;
• si abbassa la motivazione di evitare la persona che ha commesso il torto.

Dopo aver perdonato siamo pronti per riconciliarci… A volte, purtroppo la riconciliazione è faticosissima, altre volte impossibile se gli altri sono un muro impenetrabile, infatti, San Francesco d’Assisi non si è più riconciliato su questa terra con suo padre, eppure era l’uomo della pace!

Allora benediciamo sempre, nonostante il dolore e il male, perdoniamo e benediciamo!

Benedire e perdonare fanno parte di un cammino in salita, difficile, arduo, doloroso, che spacca il cuore… ma con Gesù poco a poco si può raggiungere: “Tutto posso in Colui che mi da la forza!” (Fil 4,13).

Perdoniamo e benediciamo, poi lasciamo agire Dio…

P. S. Vedi articolo di qualche annetto fa: http://www.frafelice.it/web/2017/03/06/occhio-per-occhio-o-porgi-laltra-guancia-perdonare-gli-altri-e-dio-1parte/

Dott.ssa Giusi Perna